Il PROPONENTE

Il comprensorio del Consorzio “Brenta” si situa a cavallo del fiume Brenta, tra i massicci del Grappa e dell’altopiano di Asiago a nord, il fiume Bacchiglione a sud, il fiume Astico-Tesina a ovest ed il sistema del torrente Muson dei Sassi ad est.

La superficie interessata, pari a 70.933 ettari, si estende su 53 comuni delle 3 province di Padova, Treviso e Vicenza (regione Veneto, Italia), per una popolazione di circa 250.000 abitanti. La sede principale del Consorzio è ubicata a Cittadella (Padova).
Il Consorzio ha questi compiti principali:

–     regolare le acque, il cui flusso è continuamente mutevole in base all’andamento climatico, attraverso le infrastrutture di propria competenza (2.400 chilometri di canali, 15.000 tra manufatti e impianti) per garantire l’utilizzo dei terreni ad uso agricolo o urbano (funzione di bonifica, dal latino bonum facere, cioè fare bene, rendere buono);

–     fornire l’acqua alle campagne attraverso l’irrigazione;

–     più in generale concorrere alla tutela del territorio e dell’ambiente.

La bonifica idraulica nel comprensorio è prevalentemente a scolo naturale, tranne in alcuni bacini dotati di sollevamento meccanico (il Consorzio è dotato di 5 impianti idrovori). Una o più volte all’anno è necessario pulire i collettori, ove possibile con mezzi meccanici, altrimenti manualmente. Periodicamente avvengono, inoltre, i lavori di espurgo e/o ricalibratura dei collettori.
Anche i manufatti idraulici (botti a sifone, chiaviche di derivazione ed emissarie, sostegni, misuratori, opere di difesa, arginature, ponti, ponti-canali, partitori, sfioratori, salti di fondo, scivoli, griglie, sgrigliatori, tombinature, impianti idrovori e di sollevamento) sono oggetto di manutenzione e di continuo rinnovamento.
La Regione Veneto alcuni anni fa ha trasferito al Consorzio ulteriori corsi d’acqua, prima statali o regionali, incaricando il Consorzio anche della gestione amministrativa (concessioni, autorizzazioni) del Demanio idrico.
Anche la funzione irrigua è molto impegnativa: si manifesta a favore di un’area di 30.000 ettari (circa 20.000 aziende agricole), di cui 10.000 ettari irrigati a pioggia, 200 a goccia e gli altri ad espansione superficiale. Si svolge da aprile a settembre ed ha carattere turnato. In tutto il resto dell’anno viene lasciata l’acqua nei canali (salvo un breve periodo di asciutte per manutenzioni) per una funzione ambientale. L’articolato complesso di canali di irrigazione si è costituito nei secoli; le rogge principali mantengono tuttora l’antico nome delle famiglie veneziane che le hanno realizzate. Nell’alta pianura, visto il clima e la natura molto permeabile del terreno, senza l’esistente sistema artificiale di irrigazione, le coltivazioni delle campagne non sarebbero possibili.

Le fonti dei prelievi per irrigazione sono le acque del Brenta e quelle provenienti dalle risorgive. Il fiume Brenta, nel bacino montano, è regolato da alcuni serbatoi, su due dei quali il Consorzio ha competenza, per un volume idrico di massimi 24 milioni di metri cubi.

Il Consorzio è un ente a carattere misto: privato in quanto si autogoverna e autofinanzia (è l’associazione di tutti i proprietari di immobili del comprensorio), pubblico in quanto controllato dalla Regione e soggetto alle norme pubbliche.
Il Consorzio ha l’incarico della gestione delle opere di bonifica esistenti (canali, impianti e manufatti). La realizzazione di nuove opere di bonifica, invece, compete allo Stato ed alla Regione, che possono farle progettare ed eseguire al Consorzio con appositi finanziamenti pubblici. Una volta realizzate, queste nuove opere passano poi in gestione al Consorzio.

Il Consorzio agisce come un’impresa (con sorveglianti, escavatoristi, elettromeccanici, muratori, conducenti, operai, affiancati, nel periodo primaverile, da personale avventizio), con la maggior parte del personale operativo (160 dipendenti di cui 120 operai) e vari cantieri aperti nei vari punti del comprensorio.
L’ente dispone inoltre di mezzi meccanici quali motocarri, autocarri, motobarche diserbatrici, escavatori, pale, terne, vetture, per una potenza di oltre 6.500 chilowatt. Tutti i mezzi sono dotati di GPS, e in ogni momento chiunque sul sito internet dell’Ente può verificare dove sono dislocati e cosa sta facendo il Consorzio.

Il Consorzio è anche dotato di nove centrali idroelettriche per la produzione di energia, che riduce gli oneri per i propri utenti; ne ha in progetto ulteriori.

L’urbanizzazione degli ultimi anni, avvenuta con grande impulso e spesso in modo disordinato, ha determinato nuovi problemi nei confronti dello scolo delle acque; un’area urbana infatti dà un contributo 10 o 15 volte superiore alle portate nei corsi d’acqua, rispetto ad un’area agricola. Il Consorzio è quindi molto impegnato per progettare soluzioni e realizzare nuovi interventi, spesso in collaborazione con gli Enti locali.

Un altro grave problema è quello delle risorse idriche, sempre meno abbondanti e sempre più richieste per vari usi; il comprensorio subisce da anni un grave depauperamento dell’acquifero sotterraneo e un notevole impoverimento delle risorgive. Il Consorzio è impegnato in una forte attività di risparmio idrico e nel contempo ha proposto nuove opere per una migliore regolazione delle acque (serbatoi di accumulo, opere di ricarica della falda, ecc.).

In campo ambientale, il Consorzio pone particolare attenzione alle valenze ecosistemiche e alla qualità delle acque, collaborando con le istituzioni competenti nei casi di presunto inquinamento. Il Consorzio ha inoltre avviato progetti a difesa della collina e di emergenze ambientali particolari (ad esempio l’azione di riduzione dei nitrati e dei fosfati nel bacino scolante in laguna di Venezia).
Progetta ed attua in modo crescente progetti di valorizzazione ambientale, anche in questo caso spesso in collaborazione coi Comuni (sistemazione di fossati all’interno di parchi o presso antiche ville, piantumazione alberi, riqualificazione risorgive, interventi presso ambiti urbani precedentemente compromessi, ecc.) o con altri partner (associazioni di pescatori e altri).

COMPRENSORIO – Il comprensorio del Consorzio Brenta si situa nel Veneto centrale, a cavallo del fiume Brenta, tra i massicci del Grappa e dell’Altopiano di Asiago a Nord, il fiume Bacchiglione a Sud, il fiume Astico-Tesina a Ovest ed il sistema del torrente Muson dei Sassi ad Est.
La superficie interessata, pari a 70.933 ettari, si estende su 54 Comuni delle 3 Province di Padova, Treviso e Vicenza, per una popolazione stimata pari a 250.000 abitanti.

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